Cinema da Zapping - Film poco conosciuti beccati per caso alla tv
- Michelangelo Ameghino
- 28 mar 2017
- Tempo di lettura: 5 min
Di solito prima di iniziare un film lo si sceglie tra altri. Può capitare presso l'ingresso di un multisala, in un videonoleggio o più semplicemente davanti alla guida tv del nostro televisore. Ad ogni modo prima si decide che film vedere e poi lo si guarda. A volte però capita diversamente...

Magari siamo sdraiati sul divano, soli e con la televisione accesa a farci compagnia. Non abbiamo intenzione di guardare nulla in particolare e quindi ci dedichiamo allo zapping più sfrenato. Ma ecco che all'improvviso, tra la miriade di televendite e talk show di bassa lega, becchiamo un film che sta per iniziare (o magari è appena cominciato). I primi minuti sembrano promettenti e quindi non cambiamo canale: “Ma sì, ancora un paio di minuti e poi spengo e mi dedico ad altro” pensiamo. E invece pian piano il film procede e noi continuiamo a seguirlo finché, ad un certo punto, decidiamo di volerlo vedere fino alla fine. Ed ecco che, quasi spinti dall'inerzia, abbiamo visto un film per intero!
Questo, che mi piace chiamare “cinema da zapping”, è ciò che a volte mi fa scoprire delle vere e proprie chicche (o perle trash!) che altrimenti mi sarei perso. Anche perché spesso si tratta di film sconosciuti, perlopiù inediti al cinema e usciti direttamente per il mercato home video.
Qui di seguito voglio elencare quattro film che rientrano in questa categoria e che mi è capitato di beccare nelle ultime settimane (soprattutto su Sky cinema, se qualcuno fosse interessato a recuperarli). Due consigliati e due da evitare.
Regali da uno sconosciuto – The Gift (2015, regia di Joel Edgerton)

Iniziamo da quello che ho apprezzato di più. La trama è semplicissima. Simon e Robyn sono una coppia sposata che si è appena trasferita in una nuova città. Un giorno incontrano Gordo, ex compagno di scuola di Simon, che si dimostra fin da subito molto amichevole con loro. Tuttavia il suo comportamento nei confronti della coppia inizia a diventare sempre più ossessivo e oppressivo: inizia a lasciare dei regali davanti all'uscio della loro abitazione e la sua presenza si fa sempre più assidua, soprattutto quando Robyn è in casa da sola. Simon decide quindi di parlargli e dirgli di non farsi più vedere. Un gesto dalle conseguenze inaspettate...
Regali da uno sconosciuto è un thriller che vive di suspense, mai banale e in grado di stupire fino alla fine. Ma non si tratta solo di questo. La vera forza del film sta infatti nei suoi tre protagonisti e nella loro essenza. Perché nessuno è come sembra, la coppia perfetta da copertina è solo una finzione, e anche un uomo all'apparenza buono e gentile come Simon mostrerà di avere un inquietante lato oscuro. E la stessa cosa, anche se al contrario, avverrà per Gordo, verso il quale sarà impossibile non provare un minimo di empatia.
Un film di maschere insomma, che non manca di criticare la società americana (e non solo) medio-borghese, in cui bisogna “arrivare” a qualsiasi costo e ostentare ciò che si è conquistato, infischiandosene di chi si è dovuto calpestare per ottenerlo. Ma ogni azione ha delle conseguenze e questo Simon lo imparerà a sue spese...
Un film Hitchcockiano in tutto e per tutto, con una regia fatta di inquadrature e movimenti di macchina semplici ma efficaci, sempre in grado di trasmettere tensione. Consigliato caldamente!
APPuntamento con l'@more (Two Night Stand, 2014, regia di Max Nichols)

Un film leggero che strappa un sorriso e mette di buon umore. La trama in breve: Megan, single e disoccupata, decide di vivere un'avventura di una sola notte con Alec, conosciuto tramite un sito di appuntamenti online. Il mattino seguente i due rimangono bloccati nell'appartamento di lui a causa di una forte nevicata che ha paralizzato New York. Questa “convivenza forzata” potrebbe trasformare il loro rapporto in qualcosa di più di una semplice avventura...
Una commedia romantica con un pizzico di erotismo di quelle che vanno di moda in questi anni, sulla falsariga di Amici, Amanti e... oppure Amici di letto, dove ci sono un ragazzo e una ragazza che fanno subito sesso e solo in seguito iniziano a provare dei sentimenti reciproci. Insomma, nulla di nuovo, ma il tutto viene gestito con gusto e con una freschezza che rende la vicenda piacevole da seguire. Inoltre i due interpreti, Miles Teller (il protagonista di Whiplash) e Analeigh Tipton , non sono i soliti bellocci made in Hollywood ma due giovani dall'aspetto comune, bravi a recitare e con un'alchimia che in questo genere di film è fondamentale.
Interessante inoltre la scena in cui i due ragazzi iniziano a parlare dello loro aspettative, dimostrando di.. non averne affatto! Anzi, la carenza di ambizioni e il loro essere “in balia del mondo” sembra essere ciò che più li accomuna. E questo, in una società come quella americana dove “l'auto realizzazione” è l'obiettivo principale, sembra una presa di posizione nettamente fuori dal coro, abbastanza insolita per una commedia di questo genere. Un ode agli sbandati, a coloro che vivacchiano senza grandi piani ma hanno comunque voglia di amare.
La regia fa il suo dovere, senza troppi guizzi. Personalmente, in un film del genere avrei voluto vedere un po' più di “carne”, ma per il resto nulla da criticare. Film interessante che mi sento di consigliare.
Perimetro di paura (100 Feet, 2008, regia di Eric Red)

Passiamo ora al primo film sconsigliato. Protagonista la bellissima Famke Janssen, la Jean Grey del primo X-men, che qui interpreta Marnie, una donna vittima di violenza da parte del marito. Un giorno Marnie si ribella e nella colluttazione uccide il marito. Viene arrestata e dopo un periodo trascorso in galera viene confinata agli arresti domiciliari. Marnie non può uscire di casa ma si accorge ben presto che la stessa è infestata dal fantasma di suo marito e che questi ha intenzioni ostili...
Un horror inedito nei cinema italiani della prima decade degli anni Duemila... con tutti i difetti dei film dell'orrore di quegli anni, primi fra tutti gli effetti visivi. Lo spettro, rigorosamente in CGI, non solo ha un design che lascia a desiderare ma è talmente finto da cozzare pesantemente con il resto dell'ambientazione (la casa teatro della vicenda). Inoltre il regista, anziché sopperire a questa mancanza mostrandolo poco o di sfuggita (come faceva ad esempio Ridley Scott con lo Xenomorfo nel primo Alien), lo inquadra sempre in primo piano in sequenze che visivamente sembrano uscite da un brutto episodio di Smallville.
A peggiorare poi la situazione c'è un altro grande problema: è un horror che non spaventa. Intendiamoci, qualche salto sulla sedia lo fa fare, ma si tratta più che altro di jump scare abbastanza banalotti e nulla di più. Ed è un peccato, perché i preamboli per creare un prodotto ricco di tensione e in grado di trasmettere angoscia c'erano tutti: la tematica delle violenze domestiche, l'isolamento fisico e psicologico della protagonista, l'ambientazione claustrofobica... un'occasione sprecata. Lo consiglio solo ai fan della Janssen, che tutto sommato ha dato una buona prova attoriale.
Cinquanta sbavature di nero (Fifty Shades of Black, 2016, “””regia””” di Michael Tiddes)

Cinquanta sfumature di grigio era involontariamente comico già di suo, quindi farci una parodia (sebbene non se ne sentisse il bisogno!) sarebbe dovuto essere un gioco da ragazzi, giusto? Evidentemente no e questo film ne è la prova vivente. Un film, se così si può chiamare, che dimostra come al peggio non ci sia mai fine e come una costola del cinema americano a me tanto cara (quella comico-demenziale che in passato ci ha regalato perle come Frankenstein jr. o Una pallottola spuntata) sia ormai alla deriva. Non una risata o un sorriso, solo tanta perplessità e noia. Probabilmente il “””film””” peggiore che abbia mai visto. Da evitare come la peste!
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