Come realizzare un reportage fotografico
- Sara Carella
- 10 feb 2017
- Tempo di lettura: 2 min
Ogni fotografo cerca di raccontare una storia attraverso ogni sua fotografia.
Ma è possibile raccontare qualcosa anche tramite una serie fotografica?
La risposta è si.
Basta seguire un impulso che ci arrivi dal mondo esterno, un'idea personale, un ragionamento, un avvenimento che ci ha colpito particolarmente o qualsiasi spunto che attragga la nostra attenzione.
Queste serie di fotografie vengono chiamate storie fotografiche o più comunemente reportage.
Esistono molteplici temi e non è sempre facile svilupparli, troppo spesso veniamo travolti da una valanga di idee che poi rimangono lì perché non riusciamo a dargli un senso, quindi come si procede? Si parte da tre punti fondamentali:
- si parte dall'idea
- si scrivono su un foglio tutte le parole che possano essere collegate all'argomento che abbiamo scelto
- si fa una scrematura in modo da evidenziare i concetti base
e a questo punto si individua il luogo, i soggetti dei vari scatti e si inizia il progetto vero e proprio.
Nella composizione delle immagini un aspetto molto importante è il contesto, bisogna scegliere accuratamente il luogo che più rappresenta ciò che vogliamo descrivere. Un esempio può essere un luogo abbandonato legato al concetto di solitudine oppure una casa per raccontare usi e costumi di una determinata etnia.
Un'altra domanda che sorge spontanea è:
come si sviluppa un lavoro del genere?
di solito un reportage è composta da dieci, quindici foto,
è molto importante tenere alto l'interesse dell'osservatore per evitare che perda l'attenzione quindi si parte da uno scatto efficace, che colpisca, e si crea un'alternanza fino alla fine del progetto. Bisogna prestare molta attenzione a non mettere gli scatti più belli né solo all'inizio né solo alla fine perché in entrambi i casi la serie non risulterebbe efficace. Nel primo caso si attira subito l'attenzione dell'osservatore che rischia però di rimanere deluso e di perdere interesse nel momento in cui scopre che non tutti gli scatti sono efficaci e di conseguenza quando si rende conto che il progetto perde la sua forza, nel secondo invece si rischia di non attirare l'attenzione e quindi che il nostro progetto risulti essere un fiasco.
In ogni caso non bisogna mai spaventarsi troppo ma osare con coscienza e a questo punto, liberare la fantasia e scattare!!!
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