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Recensione libro - La meccanica del cuore

  • Maria Elena Briano
  • 24 mar 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

Buongiorno a tutti! Io sono Maria Elena e recensirò libri, sia novità che classici, cercando di tenermi aggiornata sulle ultime uscite così da potervene parlare ed eventualmente consigliare.

Per iniziare ho scelto “la meccanica del cuore” di Mathias Malzieu. La mia attenzione è ricaduta su questo romanzo perché, sia nell’editoria che fra i lettori, non ha avuto grande risonanza anche se , a mio modesto parere, merita di essere preso in considerazione seppur con una piccola critica.

La scena iniziale si apre con una descrizione di Edimburgo nella notte del 16 Aprile 1874, la più fredda di quell’anno. Il nostro protagonista, Jack, narratore in prima persona, ci racconta di essere venuto alla luce proprio in questa notte. La sua nascita avviene ad Arthur’s seat ,una vecchia casa della città , in cui si trova una levatrice di nome Madelaine “che tutti considerano pazza” (citando le parole del libro) poiché è sia dottoressa che una sorta di scienziata. Fin qui tutto bene, finché la dottoressa non si accorge che Jack ha il cuore congelato . Decide così di provare a salvarlo collegando le arterie del suo cuore ad un orologio a cucù estremamente fragile che potrebbe non sopportare i sentimenti estremi come ,ovviamente, l’amore. (avevate forse qualche dubbio?).

Il bambino “difettoso” verrà abbandonato dalla giovane madre ad Arthur’s seat dove Madelaine si prenderà cura di lui come fosse suo figlio cercando sempre di proteggerlo da tutte le emozioni estreme, facendolo vivere in un mondo che potremmo definire quasi ovattato; ma questo isolamento dal mondo non potrà durare per sempre e, infatti , il protagonista inizia ad incuriosirsi al mondo che si apre fuori dal laboratorio-casa e domanda così a Madelaine di poterla accompagnare in città. Il giorno del suo decimo compleanno, visitando la città, Jack viene attirato da una voce dolce appartenente a miss Acacia( chiamata nel libro “la piccola cantante”) una ragazza andalusa della quale lui si innamora. Questa ragazza diventerà il pensiero fisso del povero Jack che si sente in gabbia, tanto che prega Madelaine di iscriverlo alla scuola dove pensa di incontrare la sua ossessione. Ovviamente la donna si accorge subito dell’ interesse di Jack e cerca in tutti i modi di ritardare la sua “liberazione” dal mondo che lei gli ha imposto e creato su misura. Ma alla fine deve cedere alle richieste del bambino non potendosi rifiutare di fronte alle sue continue insistenze. La sua esistenza insieme agli altri bambini non è per nulla facile, Jack non è abituato alla presenza di altre persone oltre le due o tre (personaggi assai simpatici e pittoreschi) che vedeva quasi quotidianamente in casa di Madelaine; e poi c’è un altro problema :Joe, il tipico bullo della classe che scopre i due segreti di Jack (l’amore per miss Acacia e il cuore meccanico). I due si scontreranno rischiando la vita , indovinate perché? Ma certo, anche Joe è innamorato della ragazza!

Una volta cresciuto Jack decide di andare in Andalusia a cercare il suo amore. Nel viaggio incontra Georges MélièS ( per chi non lo sapesse è il primo regista cinematografico, padre degli effetti speciali, illusionista ma anche ,cosa più importante per noi, orologiaio) che diventerà suo compagno, “medico” spirituale e fisico per l’orologio-cuore. Una volta trovata la ragazza si fa coraggio e la invita ad uscire, da qui inizierà la loro storia d’amore fino a che non si ripresenterà ,come un fantasma dal passato, Joe…

Preferisco non andare avanti e lasciarvi il piacere della scoperta (giuro di non avere spoilerato nulla!) e concentrarmi su altri aspetti del libro. Partiamo dall’ambientazione. Leggere questo libro per certi versi è un po’ come vedere un film di Tim Burton perché si mescolano, con una giusta misura, il fantasy, il gotico e ,quello che personalmente ho preferito più di tutti, lo steampunk (la cui definizione è:l’introduzione di tecnologia e oggetti anacronistici all’interno di un’ambientazione storica , in particolare l’ottocento e la Londra Vittoriana. Ovviamente di questo stile esistono migliaia di generi diversi). Mi è piaciuta molto l’idea di introdurre la figura di Georges Méliès , uomo che considero geniale guardando al suo operato in un’epoca innovatrice come i primi venti anni del ‘900 e mi ha fatto collegare questo personaggio con il film “Hugo Cabret”(che consiglio vivamente!).

Non mi è piaciuto il genere di scrittura composto da periodi brevi e tempi semplici, che si può definire “telegrafico”… A volte troppo.

Infine, Seppure ambientata in un periodo preciso , sembra che tutta la narrazione sia sospesa, senza tempo come una di quelle fiabe per bambini. Ma non lasciatevi ingannare perché di infantile non ha proprio nulla e , anzi, è da leggere come un racconto simbolico sul significato dell’amore e tutte le problematiche connesse (gelosia, fiducia verso l’altro,il tradimento,il tema della depressione e della morte). Può essere considerato un romanzo di formazione moderno, dall’amore incondizionato tipico dei ragazzini ad un amore più maturo e la scoperta che non sempre tutto quello che ci viene tenuto lontano farà necessariamente male.

Leggete questo libro facendo attenzione ai significati e ai simboli senza farvi ingannare dall’apparente semplicità e leggerezza. Enjoy!

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